HAI VOLUTO LA BICI: NON FARTELA RUBARE?
Una delle questioni che maggiormente si pongono in seguito all’acquisto di una bicicletta è quella di proteggersi dall’eventualità del suo furto.
A tal riguardo è chiaro che il buon senso vorrebbe che una volta acquistata la bici, la stessa non fosse mai lasciata incustodita. Detto ciò, l’acquisto di un antifurto rappresenta una condotta auspicabile nella maggior parte dei casi. Ovviamente la tipologia di antifurto va calibrata in base al tipo di bici che andiamo ad acquistare. In altri termini se il valore della bici è piuttosto basso, anche il costo dell’antifurto potrà di conseguenza essere contenuto purché soddisfi alcuni imprescindibili esigenze.
Al contrario se abbiamo acquistato una bici elettrica o una bici di valore elevato è chiaro che necessiteremo di dispositivi di sicurezza più sofisticati.
Ora veniamo al nodo cruciale dell’articolo. Come scegliamo l’antifurto giusto per noi???
A tal riguardo è necessario fare una doverosa premessa. Preliminarmente infatti, occorre valutare l’humus del territorio in cui ci troviamo. Le città universitarie ad esempio risultano statisticamente i posti in cui si commette il maggior numero di furti. Pertanto se viviamo in uno di questi posti sarà nostra premura dotarci di dispositivi in grado di tutelare la nostra bici da possibili violazioni.
Accanto a ciò sarà essenziale valutare le nostre normali abitudini: che tipi siamo? Siamo abitudinari? Parcheggiamo la bici sempre nello stesso punto? Percorriamo gli stessi tragitti? Ebbene, in questa ipotesi dobbiamo tener conto della circostanza di essere maggiormente rintracciabili dal “malintenzionato” che abbia intenzione di rubare la nostra bici.
Premesso ciò, e dando per scontato che l’uso dell’antifurto è preferibile in qualsivoglia circostanza, valutiamo insieme qual è il dispositivo più adatto a noi!!!
Esistono infatti due tipologie di antifurto: antifurto di tipo meccanico e antifurti gps. Tra i primi si annoverano tutti quei dispositivi che hanno come finalità quella di impedire materialmente che il furto venga commesso.
In questa categoria rientrano le catene, i cavi con lucchetto e con combinazione numerica, gli archi blocca ruota; si tratta insomma di tutti quei congegni che collegano la bici ad un punto fisso oppure ne bloccano le ruote così da impedirne al ladro il normale utilizzo.
Nella stragrande maggioranza dei casi questa è la tipologia più utilizzata.
La seconda tipologia di dispositivi, come abbiamo poc’anzi accennato è quella gps. Si tratta di congegni installati sulla bicicletta non tanto al fine di impedirne meccanicamente il furto bensì volti a rintracciarne il responsabile mediante geo-localizzazione della bicicletta.
Tutti gli antifurti presenti sul mercato sono catalogati in base a dei codici di sicurezza che variano in base al grado di sofisticatezza degli strumenti necessari a disinnescarli. Per cui ad esempio, ad un codice più alto (ad esempio 20-25) corrisponde un dispositivo per violare il quale è necessario dotarsi di strumenti potenti o comunque ingombranti che renderebbero difficile ed improbabile il furto.
Concludendo il nostro articolo, raccomandiamo di proteggere in ogni caso la propria bici, anche per le soste brevi, e soprattutto anche nelle ipotesi in cui ci sembra che la bici si trovi in un posto sicuro. Ciò soprattutto in considerazione del fatto che il furto statisticamente più frequente è proprio quello di impulso, ossia il furto frutto del quale è la bici pronta a partire o lasciata incustodita!!!